Storie di squali, farmacie, puntini colorati, quadri che girano e tanto Punk!
Nella società moderna fanno capolino parecchi squali famosi come ad esempio gli arrogantissimi Street Sharks, quelli Hollywoodiani di Sharknado e di Steven Spielberg e quelli che costano più di un attico in centro a Milano di Damien Hirst!
Damien Hirst è assolutamente nella top 3 degli artisti più famosi del panorama contemporaneo con le sue opere poliedriche da scienziato pazzo e il suo meraviglioso accento “British”.
Classe 65, l’artista muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte alla fine degli anni ottanta nella capitale Inglese insieme a un’altra manciata di sgangherati artisti emergenti creando le mostre che li consacreranno al secolo come gli “YBA” ovvero i famigerati Young British Artist, una sorta di Boyband di ribelli un po’ Punk che con le loro opere riuscì a portare una ventata di aria fresca e scandalosa nella city.
Le opere di Hirst sono imprese al limite dell’impossibile, esplorano il legame fragile e sottile tra la vita terrena e la cosa che più spaventa l’uomo: la morte, l’artista varca questi confini labili e sconcertanti attraverso le più svariate forme, supporti, materiali e con un sacco di animali.
Si, hai capito bene! Gli animali sono un grande fill rouge che accomuna una gran parte delle opere dell’inglese: praticamente se sei in un museo ma hai come la sensazione di essere allo zoo comunale allora probabilmente sei davanti a un’opera di Damien Hirst!
L’opera più famosa e iconica che diede il via all’ascesa dell’artista è “The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living”, uno squalo famelico di 4 metri imbalsamato inserito all’interno di una grandissima teca di formaldeide come un “sottaceto” in vasetto.
La leggenda vuole che l’opera sia stata commissionata con una telefonata di Hirst a un pescatore australiano che prontamente come Amazon Prime spedì il pesce dall’altra parte del globo. Pensate a come si sarà sentito l’allora ignaro pescatore quando l’opera una manciata di anni dopo fù venduta a 12 milioni di dollari!
Ma Damien Hirst non è solo animali mummificati ma molto di più, le sue opere si dividono in macro categorie che toccano diverse tecniche e stili; famosissime le sue infinite riproduzioni di pois “spot painting” (che noi abbiamo copiato), i suoi “spin painting”(abbiamo copiato anche questi), i suoi pattern e i suoi quadri con farfalle e insetti usati come colore per dipingere le tele, i suoi “cabinet” teche enormi dove lo spettatore può vedere oggetti all’interno come fosse una “soap opera” dove a volte capita qualcosa e altre volte non capita niente!
Assolutamente da citare l’ultima grande impresa risalente 2017 dove il ragazzaccio inglese ha trasformato Palazzo Grassi a Venezia nel suo “Treasures from the wreck of the unbelievable”.
Non vi “spoileriamo” niente, ma qui potete trovare il trailer della mostra e su Netflix c’è pure l’omonimo documentario che racconta i retroscena di quella colossale impresa.
Damien Hirst e la sua arte sono il prodotto perfetto dell’ultimo secolo fatto di artisti e correnti rivoluzionarie, c’è chi pensa sia un genio, chi un grandissimo cazzone; a noi “piasce” molto e gli diamo un bel “diesci”.
Se ti è venuta voglia di iniziare a fare il collezionista d’arte puoi sbirciare i nostri quadri qui!